E’ vero che correre e camminare sulla sabbia fa bene alle gambe?

Vorrei rispondere “SI”, ma probabilmente “NI” è meglio. Ti spiego perché!

Ogni principio d’allenamento muscolare e tissutale passa necessariamente da una fase infiammatoria iniziale che, se ben gestita, produce nel tempo l’incremento della massa muscolare (e della prestazione) e il rinforzo del tessuto stimolato. Le sollecitazioni generate dalla grande variabilità degli appoggi quando ci si muove sulla sabbia possono quindi, a rigor di logica, rappresentare delle stimolazioni allenanti, ed è effettivamente così!

Ma il camminare e il correre sulla sabbia, proprio in relazione alla cedevolezza della superficie di carico, incrementano proporzionalmente anche l’ampiezza di movimento delle strutture articolari, del piede, del ginocchio e dell’anca e di tessuti molli (capsule articolari, fascia plantare, legamenti e tendini) correlati a queste articolazioni.

In soggetti sedentari e con strutture “ammortizzanti”, verosimilmente meno elastiche e in soggetti allenati, quindi potenzialmente un po’ “usurati”, l’improvvisa iper-mobilizzazione suddetta, soprattutto se particolarmente intensa (lunghe passeggiate per i primi, ripetute e/o allunghi per i secondi), potrebbe diventare un nemico nascosto, insabbiato potremmo dire, particolarmente insidioso, fonte di potenziali infortuni e infiammazioni.

Attività sulla sabbia sì quindi, ma con molta progressione di carico, con tempi di riposo strutturale tra una sessione e l’altra (almeno un giorno) e con un attento monitoraggio delle percezioni corporee.

Il nostro corpo non ci dice bugie. Se ci comunica sofferenza sarà cosa buona e giusta ascoltarlo!

Altrimenti esistono i Fisioterapisti!

... il camminare e il correre sulla sabbia, proprio in relazione alla cedevolezza della superficie di carico, incrementano proporzionalmente anche l’ampiezza di movimento delle strutture articolari, del piede, del ginocchio e dell’anca e di tessuti molli...

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