Calore e Freddo in Fisioterapia: Un Viaggio dalla Storia Moderna alle Pratiche Attuali

L’utilizzo del calore e del freddo per alleviare il dolore e promuovere il recupero, è una pratica che affonda le sue radici nella storia antica. Nel corso dei secoli, queste terapie sono state utilizzate per trattare una vasta gamma di disturbi e infortuni.

Le tecniche termo terapeutiche sono ancora impiegate in fisioterapia nel trattamento di lesioni muscolari, infiammazioni e tensioni. In questo articolo, cercheremo soprattutto di aggiornare su come l’evoluzione della tecnologia e della scienza medica, oggi ci dia la possibilità di enfatizzare le potenzialità di queste energie naturali veicolandole in modo combinato, alternato e molto più funzionale verso i tessuti corporei sofferenti con effetti addirittura sorprendenti.

L’utilizzo del Calore nel Passato: Il calore è stato a lungo considerato una fonte di sollievo per il dolore e le tensioni muscolari. Nell’antichità, diverse civiltà utilizzavano metodi termo terapeutici, come bagni caldi e impacchi caldi, per trattare disturbi muscolari e articolari. Ad esempio, i Romani erano noti per le loro terme, mentre nell’antica Cina si praticava la moxibustione, un trattamento in cui veniva bruciata l’erba di artemisia per surriscaldare determinati punti del corpo posizionati lungo i meridiani di trasferimento dell’energia (yin e yang). Segnaliamo doverosamente come venga utilizzata ancora oggi in medicina alternativa sia nello shiatsu che nell’agopuntura.

Con il passare del tempo, l’uso del calore ha continuato a evolversi. Nel XIX secolo, l’idroterapia termale è diventata popolare in Europa, e nel XX secolo sono state introdotte nuove tecnologie come l’utilizzo di lampade a raggi infrarossi e bagni di paraffina per fornire trattamenti termici mirati.

Il calore è stato, soprattutto nel passato uno strumento utilizzato in fisioterapia. Le tecniche termiche venivano utilizzate per rilassare i muscoli (contrattura antalgica), migliorare la circolazione sanguigna e ridurre il dolore cronico.  Alcune delle metodologie comuni includevano:

  1. Impacchi caldi: Utilizzati per applicare calore localizzato a muscoli rigidi o doloranti.
  2. Lampade a infrarossi: Queste lampade emettono onde di calore che penetrano profondamente nei tessuti per rilassare i muscoli e ridurre l’infiammazione.
  3. Ultrasuoni terapeutici: Questi dispositivi utilizzano onde sonore ad alta frequenza per riscaldare i tessuti profondi e favorire la guarigione.
  4. Bagni di paraffina: Immersione degli arti in una sostanza a base di paraffina fusa per lenire dolori articolari e muscolari.

L’utilizzo del Freddo nel Passato: Anche l’uso del freddo come terapia risale a tempi antichi. In diverse culture, il freddo veniva utilizzato per ridurre il gonfiore e l’infiammazione. Nell’antica Grecia, ad esempio, i bagni freddi venivano impiegati per alleviare il dolore muscolare e ridurre l’infiammazione delle articolazioni dei guerrieri e degli atleti.

Anche il freddo, come è ben noto, ha oggi ha un ruolo in fisioterapia. Le tecniche di crioterapia sono utilizzate per ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e favorire il recupero anche da malattie sistemiche. Alcune delle metodologie comuni includono:

  1. Applicazione di ghiaccio: Utilizzata per ridurre il gonfiore e l’infiammazione localizzata.
  2. Crioterapia a corpo intero: L’immersione in camere criogeniche per ottenere benefici sistemici, come il recupero post-esercizio.
  3. Spray criogeni: Aerosol freddi applicati su aree specifiche per ridurre l’infiammazione.

Gli obiettivi terapeutici sono

 

  1. Riduzione dell’infiammazione: Il freddo può aiutare a ridurre l’infiammazione locale. Riducendo l’infiammazione, si può ridurre il dolore associato.
  2. Riduzione del dolore: L’applicazione di freddo può contribuire a ridurre il dolore attraverso la sua azione analgesica. Il freddo può anestetizzare la zona, diminuendo la percezione del dolore.
  3. Contrazione dei vasi sanguigni: Il freddo provoca una contrazione dei vasi sanguigni (vasocostrizione), riducendo il flusso di sangue nella zona interessata. Questo può aiutare a limitare la fuoriuscita di sostanze infiammatorie e ridurre il gonfiore.
  4. Controllo della temperatura corporea locale: L’applicazione del freddo può contribuire a prevenire danni ulteriori causati dalla temperatura elevata nell’area infiammata.

Occorre segnalare come la crioterapia possa non essere sempre appropriata o efficace per tutti i tipi di infiammazione muscolo tendinea. La sua efficacia può variare a seconda del tipo e della gravità dell’infiammazione. Inoltre, è importante utilizzare la crioterapia con cautela e sotto la supervisione di un professionista sanitario, in quanto il freddo e il ghiaccio possono causare danni ai tessuti (ustioni da ghiaccio) se applicati in modo eccessivo o prolungato.

In generale, la crioterapia può essere parte di un approccio terapeutico più ampio per trattare le infiammazioni muscolo tendinee, ma si esalta soprattutto in combinazione con altre modalità di trattamento come il riposo, la terapia fisica, gli esercizi di stretching e, in alcuni casi, l’uso di farmaci anti-infiammatori su prescrizione medica.

Conclusioni: Il calore e il freddo sono stati utilizzati da tempi antichi per trattare una varietà di disturbi e infortuni. Oggi, queste tecniche termo terapeutiche hanno trovato un posto di rilievo nell’uso autonomo e personale di molti pazienti e in parte anche nella moderna della fisioterapia. Se come già detto, l’utilizzo del calore e del freddo ha sempre fornito un generico ed empirico sollievo ai dolori muscolari e alle infiammazioni, oggi il veicolarli attraverso tecnologie sofisticate, che riescono ad erogare in modo scientifico e sequenziale le due contrapposte modalità di stimolazione termica, consente di strutturare trattamenti mirati e specifici attraverso protocolli dedicati alle singole disfunzioni.

Tuttavia, è bene ricordare quanto sia sempre consigliabile consultarsi con un fisioterapista qualificato per determinare la terapia termica più adatta alle specifiche esigenze di ciascun individuo.

 

Area Fisio: Il nostro nuovo Thermo Shock genera una rivoluzionaria alternanza in tempi rapidi, ma progressivi e piacevolmente sopportabili, di temperature da -15° a + 45° in programmi studiati e testati per singole e specifiche patologie. A discrezione del Fisioterapista è poi possibile integrare il trattamento termico con una DMA Attivazione Muscolare Dinamica che tonifica e vascolarizza il tessuto muscolare, o con una l’Elettroporazione che può permettere di veicolare nell’organismo dei fitocomposti con effetti, antinfiammatori, decontratturanti o di riduzione delle fibrosi.

Questa nuova tecnologia che ci permette di affrontare in modo aggressivo ed efficace, già dalla prima seduta, disfunzioni acute importanti e improvvise, come:

  • Colpo di Frusta
  • Cervico Dorsalgia
  • Spalla Congelata
  • Sdr della Cuffia dei Rotatori
  • Epicondilite
  • Tunnel Carpale
  • Colpo della Strega
  • Lombosciatalgia
  • Distorsioni di Ginocchio
  • Distorsioni di Caviglia
  • Fascite Plantare

La combinazione controllata di vasodilatazione e vasocostrizione indotte selettivamente nei tessuti, consente di sfruttare al meglio e completamente i forti effetti delle variazioni termiche imposte localmente.
Lo shock termico è efficace nelle prime fasi della riabilitazione per la rapida risoluzione del dolore, la riduzione del gonfiore, migliorare la mobilità articolare e accelerare il passaggio alle fasi riabilitative successive.
Forti escursioni termiche stimolano il microcircolo, il tessuto connettivo, tendineo ed i tessuti articolari, dando vita ad un forte effetto antalgico che consente di accelerare il percorso riabilitativo.

A cura di Dario Villa.

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